Piero Di Felice è il nuovo presidente della Fondazione Tercas

Manager farmaceutico di 57 anni, è nel Consiglio di indirizzo dal 2020 e lo era stato anche tra il 2006 e il 2011. Eletto all’unanimità, succede a Tiziana Di Sante

TERAMO – Il manager del settore farmaceutico Vincenzo Piero Di Felice, 57 anni di Nereto, è il nuovo presidente della Fondazione Tercas. Eletto all’unanimità dal Consiglio di indirizzo nella riunione odierna, succede a Tiziana Di Sante e resterà in carica per i prossimi 4 anni

Di Felice, nell’attuale Consiglio di Indirizzo dal settembre 2020, aveva già ricoperto questo incarico per un quinquennio, dal 2006 al 2011, con l’allora Presidente Mario Nuzzo. E’ stato componente del Consiglio di Amministrazione di Banca Caripe, dal 2011 al 2013, nonché, dal 2014, assessore e vice sindaco dell’amministrazione comunale di Nereto.

Il voto unanime oggi espresso testimonia l’esistenza di un sentimento di cordialità e sensibilità istituzionale che non dovrà mai disperdersi e che onora il prestigio dell’Ente di cui siamo amministratori saggi, indipendenti e responsabili – ha commentato Di Felice -. Sarà un onore per me lavorare insieme a voi con questa nuova carica. Sarò Presidente nei comportamenti, negli atteggiamenti, nelle iniziative e negli atti che assumerò, con i modi che lo Statuto impone debba assumere ogni Presidente della Fondazione Tercas. Ricorderò sempre, a noi tutti, il dovere che abbiamo di affermare la nostra indipendenza nello svolgimento del nostro mandato e di lavorare con lealtà per affermare la mission che siamo chiamati ad attuare: promuovere il bene comune e favorire lo sviluppo economico culturale e sociale del nostro territorio di riferimento. Delle due presidentesse che mi hanno preceduto, Enrica Salvatore e Tiziana Di Sante – ha concluso il neo presidente Di Felice -, avrò la stessa abnegazione nell’esercizio della carica e non mi mancherà tutto ciò che ho imparato dagli insegnamenti del compianto Presidente Mario Nuzzo che saranno mia continua fonte di ispirazione. E a Mario Nuzzo rivolgo, oggi, un grato e commosso pensiero”.

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